Progetto Pif
Programma di sviluppo rurale
Il PIF “Il Pane Del Grano Toscano” ha avuto come finalità la creazione di una filiera produttiva finalizzata alla produzione di Pane Toscano a lievitazione naturale secondo le tecniche di panificazione previste dal disciplinare proposto per la protezione comunitaria di origine (DOP). La base produttiva della filiera è costituita da aziende agricole con esperienza consolidata nel settore cerealicolo e dotati quindi di terreni contraddistinti da una forte vocazione per questa tipologia di prodotto. Il territorio di riferimento è rappresentato, infatti, dalle aree della Val D’Orcia, Val d’Arbia, Val d’Elsa e Val di Chiana note per la naturale vocazione verso la produzione di grano tenero. Le attività successive alla fase agricola sono condotte dal Consorzio Agrario di Siena per le attività connesse allo stoccaggio, selezione e condizionamento del grano tenero, i cui centri di raccolta effettuano lo stoccaggio differenziato del prodotto nel rispetto della tracciabilità di filiera; dal Molino F.lli Giambastiani (capofila del progetto) per la prima trasformazione del grano tenero in farina per Pane Toscano a Lievitazione Naturale; infine l’attività di panificazione (seconda trasformazione) e commercializzazione viene svolta da Panifici dislocati in varie province della Toscana ed un’azienda di commercializzazione nel settore di sfarinati e preparati per panetteria e pasticceria.
Obiettivo generale del progetto è stato quello di stimolare, indirizzare e remunerare correttamente un orientamento alla produzione di grano tenero contraddistinta da un elevato livello qualitativo da conseguirsi mediante l’integrazione verticale della fase agricola con quelle successive della produzione della farina e quindi del pane finito, promuovendo la realizzazione di una filiera corta per il grano tenero toscano, così da poter rispondere alle nuove esigenze dei consumatori mediante l’offerta di un pane di alta qualita', “tracciato” ed eco-sostenibile e di poter re-distribuire correttamente il valore aggiunto conseguito a tutti gli operatori coinvolti in questa filiera produttiva.
Il progetto ha perseguito l’obiettivo strategico della valorizzazione della produzione del grano tenero prodotto in Toscana, incrementandone la qualita' e individuando un suo nuovo e competitivo sbocco commerciale. Le opportunità devono essere ricercate all’interno della filiera cerealicola attraverso l’integrazione, orientata ad assicurare un elevato grado di qualita'.
È stata altresì incrementata l’efficienza produttiva degli operatori della filiera tramite l’aggiornamento delle tecnologie produttive utilizzate, che hanno consentito di migliorare ed innalzare i livelli di redditività, qualita' e sicurezza.
Nell’ambito del PIF è stata attivata la mis. 124 con il progetto INNOVA PANE (DOP) che ha visto lo svolgimento di attività di sviluppo e sperimentazione (misura 124) in collaborazione con i docenti ed i ricercatori delle Università di Firenze (DISPAA – UNIFI) e di Pisa (DiSAAA-a - UNIPI), finalizzate all’individuazione e messa a punto di protocolli agronomici e tecnologie panificatorie innovative e sperimentali, con l’obiettivo di facilitare e di consolidare le procedure produttive del pane prodotto in accordo al disciplinare del “Pane Toscano DOP”. Nell’ambito della misura 124 è stato inoltre, sviluppato un sistema di tracciabilità e rintracciabilità di filiera innovativo, basato su parametri oggettivi, quali ad esempio, markers” o identificatori chimico-composizionali, caratteristici del “Pane toscano a lievitazione naturale” (DOP), che possano contraddistinguerlo in modo inequivocabile.
Il progetto ha coinvolto 50 aziende agricole con una superficie a cereali a regime complessiva di 5.346 Ha ed una produzione potenziale di grano tenero di circa 16.000 mila tonnellate, per la durata dell’accordo di filiera. In particolare, le fasi successive a quelle agricole, vedono la partecipazione del Molino F.lli Giambastiani, soggetto capofila del PIF, del Consorzio Agrario di Siena con 6 centri di raccolta e stoccaggio per una capacità complessiva di 62.670 tonnellate; di 15 Panifici localizzati in tutto il territorio regionale e di una azienda, operante nel settore della commercializzazione di sfarinati e preparati per panetteria e pasticceria. Il piano di investimenti realizzato, attraverso l’attivazione delle misure 121 “Ammodernamento delle aziende agricole”, 123a “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli” e 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale” del PSR 2007-2013, ammonta ad euro 4.052.820,14
Tale modello organizzativo risponde all’esigenza di creare un rapporto diretto e continuativo tra tutti i soggetti partecipanti alla filiera al fine di garantire da un lato un approvvigionamento certo all’agroindustria e dall’altro una corretta e valida remunerazione ai produttori agricoli. Il modello relazionale configurato dal Progetto si presenta fortemente innovativo rispetto a quello che caratterizza l’esistente nella filiera del grano tenero toscano, che manifesta le seguenti criticità:
Il modello organizzativo previsto dal Progetto appare coerente inoltre con i cambiamenti intervenuti nei modelli di produzione e di consumo a seguito dello sviluppo ed espansione delle filiere lunghe ed della globalizzazione dei mercati. Negli ultimi anni, infatti, i consumatori hanno dimostrato di riservare una forte attenzione nei confronti dei modelli di produzione e commercializzazione che tengono in maggior considerazione aspetti etici, ambientali, sociali e culturali. Il Progetto “Il Pane Del Grano Toscano” si fonda su un modello organizzativo diretto ad offrire un prodotto che oltre ai valori “tecnici” quali la certezza dell’origine, la qualita' organolettica, la sicurezza, risponde anche ai valori “etico-emotivi” quali il rapporto con il territorio, la produzione a km zero, la corretta remunerazione dei produttori agricoli, il rispetto dell’ambiente, il recupero di varietà di grano storiche e di metodi di panificazione tradizionali, una serie di scelte che comportano importanti benefici ritorni per la salute dei consumatori.
L’insieme di tali elementi distintivi è, per il suo stesso mix, piuttosto innovativo. Piu' nel dettaglio, il modello organizzativo e relazionale è diretto a fornire ai produttori agricoli gli strumenti necessari ad affrontare il contesto competitivo attraverso la valorizzazione della qualita' ed origine della produzione toscana, la definizione di programmi di produzione e di miglioramento qualitativo, un accordo sul prezzo del grano tenero che garantisca la corretta remunerazione e l’instaurazione di rapporto limpido e chiaro con l’agroindustria. Alla base del modello di relazione previsto dal Progetto “Il Pane del Grano Toscano” vi sono una serie di elementi tra loro strettamente interconnessi, quali:
Tali elementi trovano attuazione attraverso i tre strumenti, di seguito analizzati, che sono alla base del modello organizzativo e relazionale del Progetto “Il Pane del Grano Toscano”.
Il primo strumento è rappresentati dal Protocollo agronomico del grano tenero redatto dal Consorzio Agrario di Siena ed adottato da tutte le aziende agricole partecipanti al Progetto. Il Protocollo agronomico definisce la pianificazione delle operazioni colturali ed i fattori produttivi che devono essere impiegati al fine di garantire un adeguato livello qualitativo a questa produzione (grano tenero).
Il secondo strumento è rappresentato dal DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA “PANE TOSCANO” realizzato dal Consorzio di Tutela ed adottato da tutte le aziende di trasformazione aderenti al progetto. Il disciplinare di protezione del Pane Toscano DOP prevede che la denominazione di origine protetta «Pane Toscano» è dovuta solo al pane prodotto in accordo all’antico sistema di lavorazione in uso in Toscana che prevede l’esclusivo impiego del lievito madre (o pasta acida), dell’acqua e della farina di grano tenero tipo “0”, contenente il germe di grano, prodotta da varietà di grano coltivate nel territorio della Regione Toscana.
Il Terzo strumento, strettamente connesso al Protocollo agronomico ed al Disciplinare di produzione del Pane Toscano, è il sistema contrattuale di filiera che prevede:
Un ulteriore strumento fondamentale per assicurare il raggiungimento degli obiettivi di qualita' previsti dal progetto e per certificare l’origine del Pane Toscano DOP è rappresentato dallo sviluppo di un innovativo ed efficiente sistema di tracciabilità e rintracciabilità all’interno della misura 124.
Finalità del progetto Processi innovativi per la produzione del "Pane toscano a lievitazione naturale (DOP)" ...
Di seguito si riporta l'elenco degli eventi in cui è stato presentato il PIF ed il progetto sulla misura 124 "Innova pane DOP"
Dal lunedì al venerdì dalle 7.00 alle 18.00
Sabato dalle 8.00 alle 12.00
“Nuove Realizzazioni” una nuova linea di stoccaggio, miscelazione e trasporto al confezionamento o alla rinfusa di farine alimentari.